1. |
Nubi
02:32
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Anche ieri ero solo,
anche ieri era solo
un altro giorno andato
come non doveva mai.
Anche tu che eri sola,
eri solo
un altro giorno andato
come non doveva mai.
Anche ieri che ero solo,
era solo
un altro sogno andato
come non doveva mai.
Anche tu che eri sola,
eri solo
un altro sogno andato
come non doveva mai.
Non dovevi andare mai.
Tu che hai la testa tra
le nubi sempre, se piangi fai piovere su chi
ha i piedi sempre troppo al suolo
e si rovina i piani già da solo,
come chi non conta i giorni sino al giovedì.
Tu che hai la testa tra
le mani sempre, non sai dire mai basta così
E sottolinei sui tuoi libri le frasi importanti,
ma quali sono le frasi importanti tu non lo sai più.
Anche ieri che eri sola,
come sempre hai detto solo
un altro giorno ci si vede casomai.
Ma anche ieri che eri sola,
ero solo,
e ti aspettavo sotto casa che non si sa mai.
Tu che hai
la testa tra le nubi sei
ciò che mi hai
sempre chiesto di non fare mai.
Ti vorrei
solo chiedere com'è che stai
ma lo sai,
sarà un altro giorno casomai.
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2. |
Ritardo
03:23
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Una vita passata a arrivare in ritardo,
a perdere tempo per non ritrovarlo mai,
che dopo i diciotto mi giustificavo da solo
con la vicepreside come coi miei, come con lei.
E già poco dopo i ventuno,
non avevo più scuse, né fantasia
per non doverti vedere andar via.
Non ho scuse, Non ho più te
Non ho più tempo, e non ho più idee.
Non ho più idee, ora che
averne non serve più.
Non ho più idee, e non ho più
idea su com'è che si fa ad averne.
Che poi, a pensarci,
ti avevo promesso
che almeno stavolta
sarei arrivato puntuale,
ma ho fatto
di nuovo ritardo
e non sono riuscito
a scusarmi con te.
Perché non ho più idee, ora che
averti non serve più.
Non ho più idee, e non ho più
idea su com'è che si fa.
Non ho scuse, non ho più te
Non ho più tempo e non ho più idee.
Non ho scuse, non ho più idee
Non ho più tempo e non ho più te.
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3. |
Lynch
03:07
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Non ti capisco
e mi chiedo perché sia così
difficile avere a che fare con te,
che se non esistessi
non ti capirei comunque.
Non ti capisco
e mi chiedo perché sia così complicato
trovare un motivo per cui non odiarti,
come gli intrecci di Lynch,
come I finali di Lynch.
Come il dek, come l'acqua frizzante,
come il corso triennale di laurea in filosofia.
Come il jazz, come il cibo piccante,
come le Smoking dorate a settanta centesimi in lavanderia.
Come il finale di Inception,
come l'iperrealismo a matita,
come la gomma abrasiva,
come gli intrecci di Lynch.
Come i castelli di ghiaccio,
come le diete crudiste,
come le spiagge nudiste,
come i finali di Lynch.
Non ti capisco e per questo va bene così,
so che hai ragione di esistere e di essere qui,
a non farti capire.
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4. |
Stima
01:13
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Neanche oggi vi vedrò,
neanche oggi sono pronto
ad essere il migliore come voi.
Neanche oggi, come sempre,
avrò nostalgia di voi,
che lo siete sempre stati
senza esserlo mai.
Non lo siete stati mai.
Come voi, stato mai.
Non lo sono stato mai,
come voi stato mai.
Non so se mai
scambierei il mio
disagio
per il vostro esistere,
facile,
come il mio non è stato mai.
Non lo è stato mai.
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5. |
Mida
01:24
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Lascia stare,
pago io i caffè,
offrirai tu la prossima volta,
se ci sarà una prossima volta.
Lascia la porta socchiusa,
che salgo dopo di te.
Fumo e arrivo, tu puoi iniziare
a portare la spesa su
anche senza di me,
anche senza di me.
Ma che pensi di me?
Che ti lasci andare
senza neanche pentirmene un po'?
Lasciarti è stato un po'
come prestarti per sempre agli altri.
Per sempre agli altri,
per sempre agli altri.
Pensi sempre agli altri,
e quasi mai a te.
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6. |
Grazie e arrivederci
03:07
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Giuro ti scriverei,
ma mi hai sempre deriso per
la mia calligrafia, e sai che
non sopporterei
di scriverti un'email,
ma non sopporterei
di non farlo mai.
So che ti scriverei,
ma lo farei soltanto per,
solo per ringraziarti, e dirti che
non sopporterei
di non farlo mai,
non sopporterei
di scriverti un'email.
Avrei smesso di parlare,
non saprei di che star bene,
avrei smesso di star bene,
non saprei di che parlare,
con te.
Non sopporterei
di non farlo mai,
non sopporterei
di scriverti un'email.
Se non fossi stata tu,
ora che non ci sei più,
non collezionerei cd,
ora non sarei seduto qui
a scriverti che manchi
senza scriverti né lettere né email,
né lettere né email.
È solo grazie a te
che riesco a scriverti
senza che necessariamente
tu debba sapere che ti penso.
Che ti penso.
È solo grazie a te,
è solo grazie a te
che riesco a scriverti.
Non sopporterei
di scriverti un'email,
ma non sopporterei
di non farlo mai.
Di non farlo.
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7. |
Posto di blocco
02:00
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Ti prego di
fidarti di me,
che se mentirò
sarà a fin di bene.
Nessuno mai sa
quanto sta male
finché sta peggio.
E ora sto peggio.
E se sto zitto per un po',
voglio solo darti un buon motivo
per non chiedermi com'è che sto,
che ti mentirei senz'altro,
e senz'altro tu non capiresti mai perché
non vorrei mai farti stare come me.
Vorrei portarti via con me,
ma odio le rotonde e gli alcool test,
e odio la mia foto dove sono solo,
e ho i capelli pettinati male con il gel.
E stavo peggio.
Spero che non ci sia posto di blocco,
non vado d'accordo col mio documento d'identità.
Continuerò ancora a prendere multe
per non esibire la carta di identità.
Continuerò a vergognarmi di me,
o venderò la macchina
per ripagare le multe
e stare a casa a dirmi che
non è vero che non ho più l'età.
Non è vero che non ho più l’età.
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8. |
Sempre lividi
01:45
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Entra nei miei giorni,
accomodati pure.
Scusami il disordine,
ma non ho mai ospiti.
Perdo le abitudini,
ma i vizi sono sempre lì,
sempre lì, sempre lì.
Sempre lividi
che mai si abbinano,
né alle mie magliette né ai miei jeans,
ma solo ai miei occhi neri sempre lì,
sempre lividi.
Perdo le abitudini,
e non le cerco neanche più,
scusami il disordine,
ma è dove riesco a perdermi.
Scusami i miei giorni,
che mai si abbinano,
ma è così bello
perdermi.
Il mio colore preferito
è la mia casa vuota,
e se mi perdo, mi ritrovo
sempre lì.
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